Produzione editoriale

Studiare… e poi? Oggettività e percezione della qualità del lavoro

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Azzurra Tivoli, Massimo Strozza e Fabio Massimo Rottino

Abstract

Studiare…e poi? L’interrogativo, banale in apparenza, è la sintesi dell’incertezza che vivono i
giovani italiani nel percorso di avvicinamento al mondo del lavoro e, più in generale, alla “vita adulta”. Una società sempre più knowledge-based e le difficoltà di ingresso nel mercato del lavoro fanno assumere al “poi” il significato di lavorare e/o proseguire con gli studi. E le combinazioni istruzione-lavoro che ne derivano riguardano non solo i giovani diplomati ma anche quanti hanno concluso un percorso di studio universitario: anche tra i laureati in corsi lunghi di durata 4-6 anni (o nel nuovo biennio specialistico) è sempre più frequente il proseguimento nel post-laurea altamente qualificante (dottorato o specializzazione). Le indagini Istat sulla transizione istruzione-lavoro consentono di analizzare, a tre anni dal conseguimento del titolo, la condizione occupazionale dei diplomati di scuola secondaria superiore, dei laureati in corsi triennali e dei laureati in corsi lunghi. Le popolazioni di partenza (diplomati, laureati in corsi triennali, laureati in corsi lunghi) vengono suddivise secondo l’impegno o meno nei successivi percorsi di studio al fine di ottenere sub-popolazioni “non fuorvianti” nell’analisi della resa “immediata” sul mercato del lavoro del titolo conseguito tre anni prima. Il successivo approfondimento sull’occupazione va alla ricerca del lavoro “di qualità” ponendo attenzione sia alle caratteristiche oggettive dell’attività svolta, sia al well-being degli intervistati nei confronti dei principali aspetti del proprio lavoro.L’utilizzo di modelli multivariati ha permesso di “sintetizzare” e verificare, sia per i diplomati sia per i due diversi collettivi di laureati, quali variabili individuali, socio-demografiche e di contesto incidono maggiormente sulla probabilità di risultare occupato in un lavoro pienamente gratificante. Non solo transizione istruzione-lavoro. Viene, infine, esaminato il rendimento dei diversi titoli di studio in condizioni consolidate in termini di percorso formativo concluso. La rilevazione Istat sulle forze di lavoro consente di analizzare, per l’intera popolazione residente in Italia, la condizione occupazionale con riferimento sia all’età sia al titolo di studio conseguito.

Versione integrale del numero 17/2011


Data di pubblicazione: 03 febbraio 2012